Legalità: Cisl Sicilia “Entro fine ottobre grande mobilitazione comune”

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Tra le sfide lanciate dal segretario della Cisl, quella di una grande manifestazione comune entro fine ottobre ‘perché la mafia ancora sottrae il futuro soprattutto ai giovani e costringe a chiedere un favore quando invece si potrebbero scegliere altre strade’


PALERMO (ITALPRESS) – Una grande mobilitazione per la lotta alla mafia da realizzare entro la fine di ottobre e una serie di iniziative comuni per contrastare Cosa nostra. A discuterne in occasione della quinta giornata del Festival della Legalità di Palermo il vicepresidente di Confindustria Sicilia Gregory Bongiorno, il vicepresidente di Confindustria Palermo Giuseppe Todaro e il segretario della Cisl in Sicilia, Maurizio Bernava.
“Voglio dire a quei deficienti che delegittimano le denunce che ribellarsi al racket non è un percorso facile, non porta vantaggi se non con la propria coscienza – ha detto Todaro -. I distinguo non fanno bene a questo percorso”. Proprio partendo da questo, dall’unità del fronte, è arrivata la proposta di Bernava: “Entro il 31 ottobre – ha detto il segretario della Cisl – tutte le parti sociali, il mondo dell’associazionismo, la società civile devono scendere in piazza. Dobbiamo lanciare un messaggio forte alla politica”.
“Ho pagato il pizzo dal 1995 al 2005, ma poi me ne sono liberato – ha aggiunto Todaro -. È sbagliato pensare che chi prima pagava poi non possa denunciare. Ieri farlo era quasi obbligatorio per non perdere l’azienda. Oggi si può denunciare”.
Una consapevolezza e un coraggio arrivate dopo dieci anni anche grazie al contributo di associazioni come Addio Pizzo. “Oggi denuncerei di nuovo e forse lo farei anche prima. Ormai sono tante le associazioni, una tra tutte Addio Pizzo, che danno aiuto e sostegno. Grazie a loro non mi sono sentito solo”.
A spiegare i contorni entro i quali si muove oggi la criminalità organizzata Maurizio Bernava. “Oggi la mafia è cambiata. Non c’è piu’ lo stesso fiume di sangue, ma c’è il traffico di denaro. Oggi approfitta della crisi per acquistare consensi”. Tra le sfide lanciate dal segretario della Cisl, quella di una grande manifestazione comune entro fine ottobre “perché la mafia ancora sottrae il futuro soprattutto ai giovani e costringe a chiedere un favore quando invece si potrebbero scegliere altre strade”.
Nel mirino di Bernava, poi, “i pochi passi compiuti dal Governo nazionale per contrastare il fenomeno mafioso”: “Lo Stato non si è mosso particolarmente per la lotta alla mafia, ed è opportuno che noi facciamo partire il nostro fronte. I partiti devono smetterla di perdere tempo e devono dare una spinta forte intorno ai concetti di legalità”.
Una scelta immediata, invece, quella di Gregory Bongiorno, nel denunciare i suoi estorsori, in un Comune, quello di Castellammare del Golfo, oggi ancora indietro nella ribellione a Cosa nostra.
“Chi oggi fa una scelta tanto importante viene anche criticato. Solo se si sono vissuti questi attimi si può comprendere il perché di determinate scelte. Mi sono bastati tre minuti, il tempo di fare una chiamata ai carabinieri. Questo anche perché rispetto al passato le cose sono cambiate”.

 

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