Metalmeccanici: Cisl Sicilia “una sede per governo industria in crisi”

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La regione ha bisogno di una sede capace di mettere sistematicamente in moto politiche di sviluppo e sostegno all’occupazione. Che facciano anche leva sui fondi Ue. Invece, di questo neanche si parla, mentre la cosiddetta desertificazione industriale legata all’abbandono, nell’ultimo decennio in particolare, dei grandi gruppi, ha lasciato segni profondi nel tessuto economico e sociale dell’Isola

 

PALERMO (ITALPRESS) – “La Sicilia ha bisogno di una struttura permanentemente dedicata al coordinamento, al monitoraggio e all’indirizzo della politica industriale”. A dirlo è la Fim Cisl Sicilia, la federazione cislina dei metalmeccanici, che stamani ha riunito a Palermo il consiglio regionale, presenti Salvatore Picciurro, segretario Fim Sicilia, Marco Bentivogli del vertice nazionale Fim e Maurizio Bernava, segretario Cisl Sicilia.
“La regione ha bisogno – sostiene la Fim – di una sede capace di mettere sistematicamente in moto politiche di sviluppo e sostegno all’occupazione. Che facciano anche leva sui fondi Ue. Invece, di questo neanche si parla, mentre la cosiddetta desertificazione industriale legata all’abbandono, nell’ultimo decennio in particolare, dei grandi gruppi, ha lasciato segni profondi nel tessuto economico e sociale dell’Isola”. Da qui, l’Sos di Fim e Cisl: “La situazione dell’industria siciliana è gravissima – afferma il sindacato – soprattutto nel Palermitano che è l’area piu’ colpita: per l’azzeramento di Termini Imerese, per la disfatta dell’industria di Carini. Per le incognite imposte da Fincantieri, che ipotecano le sorti dello storico cantiere navale della città”. Per la Fim, “sbaglia la Regione se insegue le singole vertenze senza una strategia d’insieme e senza una politica che promuova investimenti, sostenga le filiere produttive, elevi la competitività, tuteli i lavoratori delle attività dirette e di quelle indotte. Oltretutto, assieme alla desertificazione, in questi anni la Sicilia ha sperimentato livelli assai alti di povertà: l’altra faccia della disoccupazione industriale”. Da qui, l’appello alla Regione affinché si doti di “una struttura permanente per il governo dell’industria siciliana in crisi”.

 

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