Non sono ancora state date risposte credibili ai punti di maggiore sofferenza, esuberi, licenziati, sospesi, dipendenti da enti ai quali è stato revocato l’accreditamento, da quegli enti oggi oggetto di indagini non concluse
CATANIA (ITALPRESS) – Partirà da Catania, una delle città simbolo della vertenza sulla Formazione professionale, dove si trova la gran parte degli Enti revocati, una mobilitazione degli operatori del settore. La prima manifestazione unitaria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, di tutti gli operatori delle tre filiere della provincia etnea, si terrà lunedì prossimo, alle 10.30, con un presidio a piazza Duomo. Alle 15 è prevista l’assemblea interprovinciale dei lavoratori di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa presso il circolo didattico Pizzigoni, in via Siena. La seconda assemblea dei lavoratori di Caltanissetta, Enna, Agrigento, si terrà invece a Caltanissetta mercoledì 13 novembre, alle 15, presso l’istituto senatore Di Rocco in via Leone XIII. La terza a Palermo giovedì 14 novembre, alle 15, con i lavoratori di Palermo e Trapani presso l’Iti Vittorio Emanuele
di via Duca della Verdura. Nel corso delle assemblee interprovinciali saranno decise le iniziative di protesta e di lotta a partire da martedì 19 novembre a carattere regionale e nazionale.
“Partirà da Catania – spiega Giovanni Migliore, segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione – perché qui il futuro della parte dei 1700 lavoratori del territorio, è a forte rischio, servono risposte anche sul fronte delle attività formative così bloccate, come anche quelle dell’Obbligo d’istruzione, filiera che garantisce il rispetto dell’obbligo scolastico ed evita la dispersione nei quartieri a rischio”.
Un primo segnale dal governo regionale è giunto oggi sul fronte dei pagamenti degli stipendi arretrati dei lavoratori degli enti revocati. “Noi abbiamo sempre chiesto che il destino dei lavoratori fosse separato da quello degli enti – aggiunge Migliore – e apprezziamo il fatto che oggi, finalmente, l’assessore Scilabra, con buon senso, ha deciso di porre al centro i lavoratori sbloccando le retribuzioni dei dipendenti degli enti revocati. A questo punto l’amministrazione regionale deve provvedere a sbloccare la questione delle compensazioni bloccate di fatto dall’ex dirigente generale Monterosso in modo illegittimo, al solo fine di tutelare i propri interessi. Il governo intervenga per garantire il futuro dei lavoratori e lo sblocco delle somme relative a tutte le retribuzioni”. “La vertenza è ben lontana dal dirsi conclusa anzi nel frattempo si è aggravata – commenta Migliore – e questo nonostante i tavoli, le intese ed i verbali sottoscritti nei mesi scorsi con il governo regionale”. I sindacati lamentano “accordi non rispettati, avvio delle attività di tutte le filiere sempre differito e con difficoltà crescenti, mancanza di prospettive a medio e lungo termine e assenza di un progetto complessivo del governo generano sofferenze nei lavoratori”. Migliore ricorda inoltre “non sono ancora state date risposte credibili ai punti di maggiore sofferenza, esuberi, licenziati, sospesi, dipendenti da enti ai quali è stato revocato l’accreditamento, da quegli enti oggi oggetto di indagini non concluse”