DL Aiuti Ter, Sbarra: “misure apprezzabili ma ancora insufficienti, mettere in campo più risorse su lavoratori, famiglie e pensionati, l’Europa batta un colpo”

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“Apprezzabili, ma ancora insufficienti i contenuti del Decreto Aiuti Ter. Le misure, pur positive, vanno rafforzate per rispondere alle esigenze di un Paese che nei prossimi mesi rischia di essere travolto da una tempesta perfetta”. È il commento del leader Cisl Luigi Sbarra, dopo l’approvazione del DL Aiuti Ter. “Condivisibile il bonus da 150 euro rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi , pensionati, come pure il potenziamento dei crediti d’imposta per le aziende, il sostegno all’agricoltura e alla pesca, la conferma del taglio sulle accise carburanti. Di rilievo, poi, le norme anti-delocalizzazione, che recepiscono la nostra richiesta di rafforzare sanzioni e procedure volte a contrastare operazioni industriali predatorie. Tutte misure doverose, che recepiscono nostre istanze, ma che soffrono i limiti di uno stanziamento ridotto, specialmente sul versante delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati. Chiediamo al Governo e alle forze politiche uno sforzo maggiore. C’è da mettere in campo una massa critica di risorse, progettualità e investimenti per sostenere crescita e coesione sociale, a cominciare dalla accelerazione e piena attuazione del PNRR, in grado di elevare le opportunità di sviluppo, migliorare le protezioni sociali e salvaguardare posti di lavoro e reddito delle famiglie. Va stabilizzato il quadro sociale, occupazionale, produttivo ed economico, messo in grave pericolo dalla fiammata dell’inflazione e dei costi energetici e alimentari. Sono oltre un milione i posti di lavoro a rischio, come anticipano anche alcune associazioni datoriali: tutto quello che non investiamo oggi in tutela del lavoro e coesione sociale, rischiamo di pagarlo domani, moltiplicato, in spesa assistenziale. È’ la ragione che ci porta a sollecitare interventi di miglioramento del Decreto approvato oggi durante la fase di dibattito parlamentare di conversione in Legge e che ci fa dire che anche l’Europa deve battere un colpo, stabilendo subito un tetto al prezzo del gas, rifinanziando il Piano Sure e imponendo una global minimum tax sulle multinazionali”, conclude Sbarra

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