Bernava su Censis “dati confermano urgenza patto sociale e strategie straordinarie”

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“Il quadro che ci fornisce oggi il Censis nel suo Rapporto annuale è preoccupante, fa il palio con l’appello che papa Francesco ha fatto al parlamento europeo la settimana scorsa quando ha detto che la paura del futuro e la solitudine sono diventati elementi dominanti della nostra società preoccupante e dovrebbe scuotere governo e politica”. E’ quanto sostiene in una nota Maurizio
Ufficio Stampa Cisl – Roma, 5 dicembre 2014 – “Il quadro che ci fornisce oggi il Censis nel suo Rapporto annuale è preoccupante, fa il palio con l’appello che papa Francesco ha fatto al parlamento europeo la settimana scorsa quando ha detto che la paura del futuro e la solitudine sono diventati elementi dominanti della nostra società preoccupante e dovrebbe scuotere governo e politica”. E’ quanto sostiene in una nota Maurizio Bernava, Segretario confederale Cisl, commentando i risultati del Censis.
“Quello che è uscito dal Rapporto di oggi – sottolinea – conferma quello che la Cisl a tutti i livelli va dicendo da tempo e cioè che il Paese non può stare fermo senza darsi strategie straordinarie che puntino su investimenti per creare lavoro e una radicale riorganizzazione ai sistemi di tutela, sostegno sociale e welfare. Governo e politica hanno dimostrato – sottolinea – che non possono e sanno fare da soli, in uno scenario così desolante, quindi non ci si può trascinare solo con tagli e riduzione di spesa corrente piuttosto che favorire investimenti delle imprese e delle famiglie e ripensare il sistema dell’offerta e dei servizi: dal sociale, alla sanità e all’istruzione, garantendo i diritti universali ai più poveri e ai bassi redditi,incentivare le prestazioni integrative in base alla propria condizione reddituale. Si tratta di scelte coraggiose di vera riforma e discontinuità con un sistema ingessato e costoso. La Cisl – conclude Bernava- non è pronta da domani mattina, ma già da ieri a contribuire con proposte e scelte innovative per definire un patto sociale e chiede al Governo centrale, quelli regionali e le Istituzioni tutte a cooperare tra loro per aprire una nuova stagione di confronto”. .

 

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