#SVEGLIATEVI, Domani Cisl in piazza con le voci della crisi

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Ci saranno le voci dei call center, quelle dei chimici e dei metalmeccanici. La testimonianza dei lavoratori della scuola e della formazione; dei forestali, degli edili e del commercio. Degli operatori della sanità. In tutto 18 testimoni diretti della crisi. Saranno loro domani, sabato 18 a partire dalle 10, ad alternarsi sul palco che la Cisl allestirà davanti a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, a Palermo. Qui, nel capoluogo dell’Isola a piazza Indipendenza, arriveranno in migliaia dalle nove province dell’Isola per la manifestazione regionale organizzata dalla Cisl sul tema “Il lavoro che manca è la vera priorità”. Ma sul palco a passarsi il microfono saranno solo loro: i precari, i lavoratori in crisi, in Cig o in mobilità. E gli aspiranti lavoratori i cui racconti di crisi vissuta saranno ritmati dal suono vigoroso della musica. Poi da silenzi. E dal fragoroso scampanellio di una vecchia sveglia. Perché sarà #svegliatevi, come recita l’hashtag coniato per l’occasione, il filo rosso della manifestazione che punta a “scuotere politica e governo regionali per i ritardi e l’incapacità mostrati nel far fronte alle gravi emergenze economiche, sociali e amministrative, in cui la Sicilia si dibatte”.
“Il governo Crocetta” ha scritto Bernava in questi giorni “ha fallito per le stesse ragioni per cui fallì Lombardo: per non aver messo al centro strategie e strumenti per uscire dalla crisi”. “Riteniamo vergognoso, politicamente ed eticamente – sostiene il segretario che tirerà le fila della manifestazione – che governo e partiti litighino da mesi per equilibri e lotte di potere, ignorando le pesanti emergenze che hanno generato in questi mesi il vero e proprio assedio quotidiano delle sedi della Regione”. “Si fermino – esorta Bernava – facciano atto di umiltà, verità e consapevolezza della grave situazione. La Sicilia affonda”.
E sulla “scoraggiante” condizione economica e sociale regionale, la Cisl segnala che nell’Isola gli occupati sono un milione 350 mila, la Sicilia dovrebbe averne almeno un milione in più per essere in una situazione di sostenibilità economica e finanziaria. Il tasso di disoccupazione complessiva nella regione orbita attorno al 25% ma quello che riguarda i giovani di 15-24 anni supera persino il 60%. Il Pil regionale è crollato ai valori della metà degli anni Novanta. Nel 2013 s’era contratto di circa quattro punti, quest’anno calerà di un ulteriore punto. E in caduta verticale sono pure i consumi delle famiglie che nell’ultimo quinquennio sono stati tagliati del 13-14% mentre gli investimenti fissi, nello stesso periodo, piombavano letteralmente a picco: -40%.
Insomma, la recessione in Sicilia morde senza tregua. Per questo “sgomenta – denunciano alla Cisl – assistere al teatrino di riforme annunciate, risse politiche infinite, alla crescita dell’esposizione debitoria e del dissesto degli enti locali”. “È inaccettabile – denuncia Bernava – che politica e governo regionali girino le spalle a questa realtà senza mettere in campo azioni e strategie per venirne fuori”. È per questa ragione, e per la tutela dei redditi di lavoratori e pensionati, per la lotta alla precarietà soprattutto giovanile. E perché siano costruite condizioni capaci di attrarre investimenti produttivi, che la Cisl domani sarà in piazza, spiega il sindacato, assieme alle tante voci della crisi.

 

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