Una raccolta firme sul documento che la Cisl ha predisposto insieme ai lavoratori del settore e che sottoporrà al governo e al parlamento regionale al termine di una grande manifestazione di piazza
Un documento per chiudere con il passato, proseguire nel presente e progettare il futuro della Formazione professionale da sottoporre a tutti i lavoratori del settore, ai cittadini attraverso gazebo per una raccolta firme, e al governo e parlamento regionale attraverso una grande manifestazione in piazza. Sono le decisioni assunte nel corso dell’assemblea sulla vertenza della Formazione professionale in Sicilia, organizzata dalla Cisl presso l’Istituto superiore statale Rutelli in piazza Gian Giacomo Ciaccio Montalto a Palermo e alla quale hanno partecipato oltre 200 persone. Lavoratori in attesa di stipendi da 18 mesi, senza prospettive future a causa del mancato accreditamento del proprio ente, operatori che prestano servizio e non vengono retribuiti da quasi due anni. Tutti hanno espresso il loro forte disagio sociale ed economico per l’emergenza vissuta e una forte consapevolezza della necessità di una seria rottura con il passato. Alla fine l’assemblea ha approvato i quattro punti che saranno inseriti nel documento della Cisl: la messa in liquidazione del sistema utilizzando le somme dei rendiconti ancora non chiusi per pagare cosi gli stipendi arretrati dei lavoratori: l’utilizzo dei Ciapi e le annualità in corso per sostenere il presente e la continuità dei corsi; e il traghettamento del sistema verso il futuro con un accreditamento più rigido che consenta la continuità delle attività delle tre filiere e un serio controllo in corso d’opera, e non più a consuntivo, delle spese sostenute dagli enti che operano. Ultimo punto del documento, dopo la raccolta firme sul documento della Cisl che verrà avviata con i gazebo in tutte le città siciliane, è la grande manifestazione che sarà presto organizzata dalla Cisl a Palermo, nel corso della quale sottoporre al governo e parlamento regionale le proposte del sindacato e dei lavoratori del settore. “Prima di tutto la rottura e l’abbandono del vecchio sistema – spiega Maurizio Bernava Segretario Cisl Sicilia – , utilizzando il periodo transitorio del Ciapi per rifondare una nuova Formazione su rigorosi criteri di selezione e sulla certificazione della professionalità dei formatori. Chiederemo l’istituzione da parte della Regione di un fondo che utilizzi anche somme residue di rendiconti non chiusi negli anni passati per saldare il più possibile gli arretrati di tutti i lavoratori, e infine una scelta chiara di rottura e di garanzia per il futuro affinché venga evitato il fallimento con la certezza di proseguire le attività. Siamo disposti infatti a fare accordi di transazione per tutelare i lavoratori e rompere con il passato”. La Cisl inoltre “avvierà in tutto il territorio siciliano “iniziative di sabotaggio elettorale delle prossime elezioni europee, i politici che ci hanno sfruttato e utilizzato, non meritano il nostro voto meritano. Si diano subito risposte ai lavoratori”. “La Formazione – conclude Giovanni Migliore Segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione professionale – non può essere criminalizzata e utilizzata per fini politici- giudiziari, c’è in ballo il futuro di 10 mila operatori, di famiglie che attendono risposte e il documento che proporremo vuole davvero segnare una svolta”.