Se non arriveranno subito risposte concrete per affrontare la crisi del settore edile, noi, insieme a migliaia di lavoratori, scenderemo nuovamente in piazza per far sentire la nostra voce alla politica ed alle istituzioni che si ostinano ad essere sorde
PALERMO – “Il settore delle costruzioni in Sicilia non può ancora attendere che il governo Crocetta decida finalmente di passare dalle parole ai fatti. La Giunta regionale la smetta di trincerarsi dietro l’alibi del patto di stabilità che blocca gli investimenti. Se non arriveranno subito risposte concrete per affrontare la crisi del settore edile, noi, insieme a migliaia di lavoratori, scenderemo nuovamente in piazza per far sentire la nostra voce alla politica ed alle istituzioni che si ostinano ad essere sorde”. Lo dichiara il segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera, che aggiunge: “Dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Antonino Bartolotta abbiamo sentito tante promesse e tante assicurazioni ma ad oggi abbiamo visto pochissimi fatti concreti, forse perché anche la presenza di Bartolotta nell’esecutivo Crocetta viene messa in discussione ad ogni annuncio di un eventuale rimpasto. A noi non interessano le logiche né le dinamiche delle poltrone, a noi sta a cuore il futuro di un settore, quello edile, che da solo rappresentava il 15% del Pil siciliano”.
Santino Barbera sottolinea la partecipazione diretta dei sindacati alla stesura della riforma in materia di appalti del 2011. “Abbiamo contribuito insieme a tutte le categorie coinvolte – continua Barbera – a dare alla Sicilia una legge moderna ed in linea con la normativa vigente. Ma la riforma si è scontrata con la lentezza della burocrazia e l’inerzia della politica. Il risultato è che quanto di buono si sarebbe potuto fare, è stato vanificato, la crisi dell’edilizia sta assumendo dimensioni da emergenza sociale, cresce il numero dei suicidi degli edili, cresce il volume del lavoro nero, nell’indifferenza della classe politica e istituzionale siciliana”.
La Filca Cisl Sicilia chiede ancora una volta di far partire gli appalti per la costruzioni dei depuratori siciliani, di sbloccare i cantieri delle opere finanziate e con progetto esecutivo, fermi per intoppi burocratici o contabili.
“La rivoluzione del Governatore Crocetta- conclude Barbera- ad oggi non ha portato alcun risultato, se non quello di cancellare il tema del lavoro dall’agenda politica. Dopo gli oltre 50mila disoccupati creati nel settore delle costruzioni, come se non bastassero, sta mettendo sul lastrico gli operatori della formazione e dei forestali. Non accettiamo che il governo Crocetta assista indifferente alla morte dell’edilizia in Sicilia”. “Ritorneremo di nuovo in piazza – conclude Barbera – gli edili siciliani sono pronti come nel dopoguerra a manifestare giornalmente, allora per il ‘caro pane’ adesso per difendere la nostra dignità di lavoratori e per il mantenimento delle nostre famiglie. Le nostre ragioni di oggi sono forti come quelle di allora e possono rappresentare una vera emergenza sociale”.