“L’incapacità politica della Regione nell’affrontare il grave problema della gestione dei rifiuti in Sicilia ha prodotto il fallimento dell’intero sistema”. E? una delle motivazioni per le quali i sindacati del settore, Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per voce dei segretari Claudio Di Marco, Dionisio Giordano e Pietro Caleca, annunciano lo stato di agitazione del personale e avviano le procedure di raffreddamento per lo sciopero generale del settore dell’igiene ambientale in tutta l’Isola. “Due governatori, cinque assessori regionali, tre capi Dipartimento, a più di cinque anni dalla data di approvazione della legge di riforma – spiegano -, non sono stati in grado di raggiungere gli obiettivi che le legge regionale si era prefissata, spazzare via il vecchio sistema dei carrozzoni degli Ato e sostituirlo con uno nuovo in grado di realizzare il ciclo integrato dei rifiuti in ambiti territoriali ben definiti, attraverso la società di regolamentazione dei rifiuti”. Ad oggi “i vecchi Ato continuano a produrre debiti e spreco di risorse, i commissari liquidatori non riescono più a recuperare neanche un euro dalle casse dei comuni e ad essi sono stati affiancati commissari di nomina regionale che stentano a garantire la continuità della gestione del servizio sul territorio. I sindaci si impegnino a recuperare le somme e l’elusione della tassa dei rifiuti, anziché risolvere il problema lasciando senza speranze centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Di Marco , Giordano e Caleca aggiungono “La soluzione individuata dal governatore Crocetta con la legge 3 del 2013 che restituisce ai comuni anche in forma singola la possibilità di svolgere il servizio con i cosiddetti Aro ha decretato il ‘de profundis’ del sistema, creandone la frammentazione, ipotesi questa non contemplata dalle normative nazionali e comunitarie in materia, con la conseguenza di favorire il riproporsi di ditte del malaffare”. I sindacati concludono “Una situazione stagnante e di enorme gravità che a breve determinerà il default del sistema dei rifiuti se il governo regionale non interverrà con autorevolezza ed immediatezza”. E sollecitano, “il rispetto degli impegni assunti dall’assessore Contraffatto ai tavoli di trattativa che raccoglievano anche i suggerimenti proposti dalle parti sociali per uscire da questa fase di stallo, quali ad esempio il decreto blocca Aro, la diffida da indirizzare ai presidenti delle Srr per imporre l’avvio operativo delle stesse società attraverso l’adozione delle dotazioni organiche e dei piani d’ambito, tutti impegni che non devono restare lettera morta”.