Frana A-19, Cisl e Filca “commissario con ampi poteri per progettare interventi sulla rete”

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Un commissario straordinario con ampi poteri di progettazione e realizzazione degli interventi stradali e autostradali. L’impiego “attivo” dei forestali sul fronte della prevenzione e del dissesto idrogeologico. Il ricorso alla “cooperazione assistita” Stato-Regione in tema di fondi Ue per infrastrutture di trasporto e collegamento. E una corsia preferenziale all’Ars per il varo della riforma degli enti di area vasta “perché tra le competenze di liberi consorzi e città metropolitane, rientra proprio la materia dei collegamenti stradali secondari”. Sono le proposte della Cisl Sicilia a seguito della frana e del cedimento di un pilone del viadotto Himera, nell’autostrada Palermo-Catania. “Un crollo che pesa come un’ipoteca sul presente e sul futuro dei siciliani – lamenta Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia – anche alla luce della situazione disastrata della viabilità nell’Isola e dell’arretratezza dei collegamenti ferroviari tra l’est e l’ovest della regione”. È la drammaticità della situazione, sostiene in una nota la Cisl, che impone “l’intervento coordinato Stato-Regione e anche la nomina di un commissario straordinario quale garanzia di massima celerità degli interventi. Il neo-ministro Del Rio non perda tempo”, esorta la Cisl. Ma al di là dell’emergenza e dell’eccezionalità della situazione, è necessario, sostiene Milazzo, un “intervento a tutto tondo nella gestione del territorio regionale”. I disastri, infatti, vanno prevenuti con opere di messa in sicurezza e “i lavoratori forestali hanno competenza e capacità che non possono essere ignorate”. Tra l’altro, “l’impiego attivo dei forestali nella prevenzione del dissesto idrogeologico costerebbe alle casse pubbliche meno di quanto costa poi far fronte ai disastri che il dissesto genera”. La Cisl denuncia, inoltre, “l’inammissibile esclusione dell’autostrada Catania-Ragusa dal piano nazionale delle infrastrutture strategiche e sollecita il governo regionale a intervenire su quello nazionale affinché l’opera sia realizzata e il territorio del sud-est della Sicilia non subisca questa penalizzazione”. E fa sapere che assieme alla federazione cislina degli edili (Filca), all’inizio della settimana chiederà al governatore Crocetta e all’assessore regionale delle Infrastrutture Giovanni Pizzo, un “incontro urgente sulla vicenda del viadotto, per fare chiarezza sui tempi e le modalità degli interventi”. Dalla Filca aggiungono “Il governo Crocetta dica chiaramente quanto è stato previsto nel bilancio regionale per gli interventi per il dissesto idrogeologico, per la messa in sicurezza del territorio e per la rete viaria e autostradale siciliana. Non bastano le parole di circostanza e i proclami su quello che si realizzerà, quando come avvenuto ieri cede il pilone di un’autostrada. Occorrono fatti, perché eventi del genere non accadono per caso ma sono frutto dell’assenza di manutenzione, dei mancati investimenti, in sintesi del menefreghismo e del disinteresse istituzionale”, dichiara Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia. “E’ vero che la Sicilia sta franando – continua Barbera – ma il governo regionale, oltre a prenderne atto, che fa? Grazie all’incapacità progettuale sono tornati a Roma i fondi Pac con cui si sarebbero dovuto realizzare numerosi interventi, quali ad esempio la manutenzione e la risagomatura dei torrenti siciliani. Niente è stato fatto e a subirne le conseguenze sono i cittadini, quali ad esempio quelli di S.Teresa e di Furci in provincia di Messina, comuni a rischio inondazione perché il livello dell’alveo del torrente Savoca si è innalzato a dismisura. Si aspetta che avvenga una tragedia per intervenire?” “Ieri si è abbattuto un pilone dell’autostrada, domani chissà cosa potrebbe accadere – aggiunge Barbera – dato che nulla si muove e ci si affida alla sorte e al destino. Negli ultimi due anni il governo regionale ha continuato a sottrarre fondi agli investimenti per infrastrutture, destinandoli alla spesa corrente. Proseguendo con questo modo di amministrare, la Sicilia si ridurrà a un’area desertica, da cui scapperanno via sia i pochi imprenditori rimasti sia i cittadini”. “Il governo Crocetta – conclude Barbera – per un minimo decoro istituzionale, non si limiti alla propaganda ma indichi, con cifre e numeri precisi, a quanto ammontano le risorse indicate nel bilancio per la manutenzione, per la risistemazione delle strade dell’isola e per la messa dei sicurezza del territorio. Ai cittadini interessa questo, non le roboanti promesse da spot televisivo “.

 

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