Fondi Ue, Cisl “ecco le linee guida per evitare il fallimento, ruoli separati fra le istituzioni”

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“Mettere a sistema ogni azione sostenibile con fondi regionali ed extraregionali” supportando la spesa con un’azione riformatrice in direzione, specialmente, della semplificazione amministrativa. Separare nettamente, in tema di fondi Ue, i ruoli di programmazione, controllo e gestione, tra governo, Ars e burocrazia regionale. Ancora, garantire stabilità e più elevata qualificazione professionale dei dirigenti con compiti attinenti alla spesa comunitaria. E lavorare all’integrazione, in particolare, delle misure per il turismo e i beni ambientali e culturali, e di quelle per l’agricoltura, l’agroindustria e le attività turistico-alberghiere. Sono le linee-guida suggerite stamani dalla Cisl in occasione della presentazione a Palermo del primo Rapporto dell’Osservatorio sui fondi europei, del Centro studi Pio La Torre. “Vanno evitati gli errori del passato e bisogna fare in modo – ha affermato Giorgio Tessitore, della segreteria regionale – che la nuova programmazione 2014-2020 dia dei frutti”. Soprattutto, bisogna evitare la “deleteria frammentazione della spesa in mille rivoli clientelari” che, come nel caso della precedente programmazione, la 2007-2013, non ha prodotto alcun risultato sul piano economico, sociale e occupazionale. Per la Cisl, inoltre, le forze sociali possono dare un significativo contributo in direzione dello sviluppo “purché la loro partecipazione non sia meramente formale come nel caso degli attuali comitati di sorveglianza”

 

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