Ex Fiat, Cisl e Fim su ipotesi di accordo, “bene ora rilancio area industriale”

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“In tempi così stretti aver ottenuto questa ipotesi di accordo sembra un ottimo risultato, ci auguriamo possa concretizzarsi tutto al più presto, a partire dall’avvio delle attività industriali e il reinserimento dei lavoratori, e per consentire ciò , la proroga per 2 anni della cassa integrazione straordinaria per gli operai”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo della segreteria provinciale Fim, commentando l’ipotesi di accordo con Metec per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese , definita ieri sera al Mise. Fra i punti principali: l’impegno sulla tutela per l’indotto, attraverso la controllata Blutec dove confluiranno tutti gli operai , la disponibilità della Metec ad anticipare la cassa integrazione straordinaria, la rotazione durante la cigs, e l’assunzione di 800 operai nel 2018 a regime con l’avvio della componentistica e la produzione di auto ibride. La firma è attesa entro la giornata di domani, alle 18 il testo sarà sottoposto ai lavoratori in assemblea.
I lavoratori saranno cosi impegnati nei due progetti: 200 unità nel 2016 , nel 2017 saranno 400, nel 2018 infine 800. “Ma di certo non è finita qui, abbiamo chiesto che continui la ricerca di nuovi investimenti nell’area di Termini Imerese da parte del Mise e della Regione, nonché progetti di formazione per la riqualificazione dei lavoratori di Fiat ed indotto, oltre ovviamente agli ammortizzatori per l’indotto”. “I punti irrinunciabili sono sempre stati la tutela per tutti , operai Fiat e indotto – commentano i segretari Cisl Sicilia e Cisl Palermo Trapani Mimmo Milazzo e Daniela De Luca – e su questo punti ci batteremo fino alla fine, ci auguriamo che si definisca presto la proroga della cassa integrazione straordinaria per i prossimi due anni, per dar tempo così alla Metec di avviare le attività e soprattutto che si concretizzi subito l’accordo di programma quadro per Termini Imerese, non solo per il futuro del sito automobilistico ma quello di tutta l’area industriale, dopo tanti anni di angoscia, bisogna dare certezze ai lavoratori”.

 

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