A Firenze oggi la grande manifestazione della Cisl, domani tappa a Napoli

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Dal sito http://www.conquistedellavoro.it/cdl/it/Archivio_notizie/2014/Dicembre/info-655448337.htm

A tutto campo l’intervento del segretario Annamaria Furlan oggi alla Leopolda della Cisl a Firenze, dopo gli interventi dei delegati sulle ragioni di una mobilitazione nazionale sui punti della riforma del mercato del lavoro, la legge di stabilità e il rilancio del Paese. Domani la grande manifestazione di Napoli, da Palermo partiranno in duecento.
SCIOPERO E MOBILITAZIONE. “Non basta una giornata di sciopero, ci vuole una mobilitazione continua. Il paese deve ripartire: ci vogliono investimenti, piani industriali complessivi del sistema paese, investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali, tanta ricerca e tanta innovazione. È un processo complesso che si può realizzare solo con un grande patto sociale».
Furlan ha difeso lo sciopero dei lavoratori del pubblico svoltosi ieri: “È da sei anni che non hanno il contratto e anche per l’anno prossimo non è previsto il loro contratto nella legge di stabilità. Sono lavoratori che guadagnano mediamente 1100, 1200 euro al mese, e che hanno perso in questi anni di mancato contratto dai 2000 ai 4000 euro. Non mi sembra di parlare di privilegiati”.
SPENDING REVIEW. “Le partecipate sono una cosa seria, devono fare servizi ai cittadini: se non fanno servizio ai cittadini ma sono poltronifici per la politica, è meglio toglierle. Il governo sulle partecipate era partito bene aveva detto ci sono diecimila partecipate, duemila fanno davvero servizi pubblici locali, altri no. Dopo che ha fatto questa affermazione però non abbiamo visto nessuna proposta concreta”.
JOBS ACT. “Per valutare il Jobs Act vedremo i decreti
attuativi. La legge è molto larga, è nei decreti attuativi che si vedono davvero le cose concrete, aspettiamo la convocazione promessa ai sindacati dal premier Matteo Renzi e dal ministro Giuliano Poletti per valutare punto per punto come i decreti attuativi vogliano realizzare la legge”.
ILVA e AST VERTENZE DA RISOLVERE. “Credo che la Fim abbia assolutamente ragione, l’intervento dello Stato deve essere proprio l’ultima carta nel capitale dell’Ilva di Taranto per favorirne il rilancio. Quella è
l’ultima spiaggia. Prima bisogna lavorare per trovare acquirenti che abbiano risorse da investire e abbiano la capacità di un grande piano industriale”. E sull’Ast di Terni la Cisl si aspetta che “finalmente questa situazione davvero incresciosa trovi una soluzione”.

 

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