Su 254 vetture Amat programmate, ieri circolavano solo 197 bus, ben 57 sono rimaste in rimessa per guasti e parte degli autisti sono stati messi in ferie forzate. A denunciare i disservizi di ieri a Palermo, per via della mancanza dei bus Amat, è la Fit Cisl per voce di Mimmo Perrone Segretario provinciale Fit Cisl e Salvatore Girgenti Segretario aziendale Fit Cisl Amat, che aggiungono “pur avendo riorganizzato l’Azienda in tre divisioni ed un direttore generale, i problemi continuano a causare forti disservizi. La gestione del Movimento da parte del direttore dell’Esercizio, mostra molte lacune, il Servizio unico che unisce il personale delle rimesse di Roccazzo e Brancaccio si sta dimostrando fallimentare”. Ma non solo, aggiungono Perrone e Girgenti “ la divisione Officine non è in grado di riparare i mezzi che restano fermi e guasti, sono ormai più di 300”. A questo si uniscono le incertezze sul fronte economico-finanziario, lamentano dalla Fit Cisl “ad oggi non c’è nessuna certezza sul pagamento dello stipendio di giugno, mancano le risorse per l’acquisto dei pezzi di ricambio necessari per riparare i mezzi guasti. L’Azienda dal comune di Palermo attende ben 50 milioni di euro, con queste risorse si potrebbe dare ossigeno alle casse aziendali”. Perrone e Girgenti continuano “siamo preoccupati per il futuro dell’Amat, i suoi dipendenti e per il servizio ai cittadini. Spesso, inoltre, la mancanza di bus causa atti di violenza che si ripercuotono sugli autisti e sui verificatori, che giornalmente svolgono il proprio dovere. Un esempio sono le zone balneari prese d’assalto il sabato e la domenica, in questi tratti sarebbe necessaria una maggiore presenza delle forze dell’ordine, per frenare gli atti di teppismo che spesso causano il ritorno in rimessa dei mezzi che dovrebbero stare in strada”. I due Segretari concludono “chiediamo subito la stipula del contratto di servizio con il comune di Palermo , e contestualmente il rilancio dell’Azienda affinché possa offrire un servizio che risponda alle esigenze dei cittadini”.