Lavoro. Bonanni: “Il premier Renzi deve convocare le parti sociali”

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Roma, 19 giugno 2014. “Sono anni che la Cisl chiede una inversione di tendenza, restituendo a lavoratori e pensionati i soldi volati via da tasse ingiustificabili che vengono caricate solo su di loro. Il problema vero è che ora il bonus fiscale deve diventare strutturale e riguardare sia i lavoratori sia i pensionati. Aspettiamo che ciò avvenga”. Lo ha detto stamani il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a ‘Radio Anch’io’. “Chiediamo al governo di rivedere la vicenda fiscale a tutto tondo. C’è un problema che noi poniamo da parecchio tempo e che ha posto anche l’Europa: di spostare di più le tasse sui consumi e di ridurre le tasse sulle persone. Andare verso le tasse indirette, più che verso le dirette perché c’è uno sfalso insopportabile, con lavoratori e pensionati che devono pagare fino all’ ultimo centesimo perché c’è la ritenuta alla fonte. Il governo inoltre deve essere chiaro con i comuni. Sull’evasione fiscale gli enti locali e le regioni non stanno facendo niente: dopo la spinta che c’è stata 4-5 anni fa sulla fatturazione elettronica, sulla tracciabilità, sull’ anagrafe tributaria, non si è fatto più nulla perché i comuni da una parte aumentano le addizionali, dall’ altra non fanno nulla sull’evasione”. Bonanni è intervenuto anche sulla polemica innescata dall’intervento della Commissione Europea sui debiti della P.A. “Credo che l’intervento della Commissione sia stato ineccepibile, del resto lo sanno tutti che le regole dell’Unione sono molto rigide in questo senso. Tajani dice anche che bisogna immettere soldi nella logica europea perché questo dà più respiro alle imprese e fa più occupazione: questo lo spero ed è la questione di cui il governo deve occuparsi. Non solo il governo centrale ma anche le regioni devono fare qualcosa. Noi abbiamo avuto un segnale bruttissimo dal Fmi: ci hanno rimproverato che sull’ occupazione l’Italia non sta facendo nulla. Fare qualcosa per l’ occupazione significa occuparsi dei fattori di sviluppo. L’occupazione non si ha per decreto ma se rimettiamo in piedi mille, diecimila, centomila iniziative nei territori per attirare gli investimenti. Il paese deve svegliarsi. Io chiedo al presidente del consiglio Renzi di sbloccare questa situazione assurda, che lui non parla con nessuno. Ha il dovere di convocare imprese e sindacati e chiedere loro di fare la loro parte. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Questa storia che pensa a tutto lui, già l’ho sentita. Il paese ha bisogno di una scossa davvero sui fondamentali dell’economia. Il ceto politico va cercando effetti speciali per catturare il consenso: questo rientra nel gioco della democrazia, però se non si mette mano ai nodi fondamentali dell’ economia noi non andremo avanti e questo si può fare se tutti tirano dalla stessa parte. Se il presidente del consiglio è sicuro di sé ed ha buone intenzioni, deve chiedere a ciascuno di fare la sua parte. Lo deve fare altrimenti ingenera un cortocircuito pericolosissimo, da qui a poco tempo”.

 

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