“La Cisl non lavorerà mai per spaccare il sindacato”. Così il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta al XVI congresso della Uil, lancia un appello all’unità dei sindacati. E torna poi a parlare dello sciopero delle categorie del pubblico impiego per il rinnovo del contratto e della decisione del Comitato Esecutivo della Cisl “di avviare un percorso di mobilitazione per rendere note ai lavoratori, ai pensionati e ai cittadini le proposte della Cisl di cambiamento della politica economica e sociale del Governo e per invitarli a sostenerle: tre le manifestazioni dei delegati e dei pensionati – ricorda – il 2 Dicembre a Firenze, il 3 Dicembre a Napoli e il 4 Dicembre a Milano.
Roma, 20 novembre 2014. “La Cisl fara’ lo sciopero per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici. E intanto il governo, lo Stato hanno il dovere di rinnovare il contratto del pubblico impiego come i lavoratori pubblici, dopo sei anni senza contratto, hanno tutto il diritto ed il dovere di scioperare. Il premier la smetta di dire ‘i sindacati, sia piu’ preciso quando dice le cose”. Così, Annamaria Furlan, a margine del XVI Congresso della Uil, replica alle parole del presidente del Consiglio sulla scelta di Cgil e Uil di indire uno sciopero generale. “Per le altre partite -prosegue Furlan- la Cisl farà 3 giorni di mobilitazione in tre citta’ diverse Milano, Firenze e Napoli per coinvolgere tutti, giovani, anziani, cittadini e delegati, e proporre loro di continuare con noi la mobilitazione per cambiare il Paese”.
“Gli 80 euro, comunemente definiti del “governo Renzi”, in realtà sono gli 80 euro della mobilitazione, della lotta e della determinazione della Cisl e della Uil che in splendida solitudine hanno saputo parlare a tutti convincendoli della giustezza delle proprie battaglie”. Prosegue Furlan rivendicando il merito di aver strappato all’esecutivo il provvedimento. Ma, avverte, “la strada è ancora lunga”. E, sottolinea, non bisogna mai “rompere il filo dell’unità. Ce lo chiedono i lavoratori. Dipenderà da noi”. Così, con un appello appassionato all’unità, il leader della Cisl si rivolge alla platea del congresso . “Abbiamo fatto tante cose insieme, qualificanti, entusiasmanti, per tenere alto il valore sociale del lavoro ed il rispetto dei lavoratori anche sotto gli insulti di altri ma non ci è mai interessato. E oggi dobbiamo continuare quel cammino. In questi giorni abbiamo fatto scelte diverse: voi lo sciopero generale insieme ad una altra organizzazione. Ora dipende da noi non rompere quel filo dell’unità. Dipenderà da noi se questa fase, in cui utilizziamo strumenti diversi, possa iniziare e finire presto, per riaprire una fase di scelte unitarie, o sia la prima di una serie di divisioni profonde che faranno male ai lavoratori e al Paese”. E garantisce: “non lavorerò mai e poi mai per spaccare il sindacato italiano. Insieme dobbiamo riannodare il filo. Abbiamo la responsabilità di far ripartire il paese, di fare sindacato e mantenere così alta la bandiera dell’unità”, conclude.