Aggressione ad assistente sociale e vigilessa del comune di Palermo, La Piana “bisogna rafforzare i presidi specialmente nelle zone periferiche della città”

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“Apprendere di una aggressione da parte di una giovane donna in difficoltà ai danni di una lavoratrice, assistente sociale del comune di Palermo e di una vigilessa intervenuta in sua difesa, nello svolgimento del loro lavoro, esprime il senso del profondo disagio sociale che vive la nostra città di Palermo”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene sull’aggressione subita ieri sera da un vigile urbano e un assistente sociale della Quarta Circoscrizione di Palermo. “La nostra solidarietà va all’assistente sociale e alla vigilessa ferita. Il gesto sembra rappresentare la traduzione di un sentimento di rabbia e frustrazione rispetto a fatti, che probabilmente non si accettano e nè si comprendono, nei confronti di chi in prima linea si occupa della sofferenza e del disagio sociale. Questo grave episodio ci dovrebbe far riflettere sulla esposizione al rischio delle professioni come quella del l’assistente sociale, dello psicologo, del medico, del personale che ha rapporti con il pubblico che, quasi in frontiera, si occupano di accogliere il disagio sociale e personale dei cittadini” aggiunge La Piana. “Non si tratta soltanto di assicurare la sicurezza al singolo operatore, che è condizione necessaria e imprescindibile, ma anche di pensare a politiche sociali di prevenzione e promozione efficaci, tali da ridurre un fenomeno come quello delle aggressioni che sembra incrementarsi in questi mesi”. Il segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude “Bisogna rafforzare i presìdi soprattutto nelle periferie delle città dove il disagio sociale è più forte, e bisogna puntare su meccanismi di supporto per le persone e le famiglie . Per questo abbiamo chiesto al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e lo ribadiremo al tavolo sull’inclusione sociale fissato dal Comune con le parti sociali per il prossimo 18 febbraio, di guardare all’assistenza sociale in termini più moderni rafforzando una serie di servizi, che nel tempo sono stati fiore all’occhiello della città, e che oggi, per carenza a volte di risorse e altre di programmazione sono stati a volte depotenziati, altre dequalificati”.

 

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