Pensioni, Cisl “Sconcertante affermazione Ocse su reversibilità”

202 0
Print This Post Print This Post

 

“Troviamo sconcertante l’affermazione dell’Ocse per cui le pensioni di reversibilità potrebbero “disincentivare” la ricerca di un lavoro”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “Innanzitutto- precisa Ganga- va detto che gran parte dei percettori di pensione di reversibilità sono cittadini e cittadine di età elevata che poco o niente hanno a che fare con le dinamiche del mercato del lavoro e semmai il problema Ocse andrebbe valutato nell’ambito dei cambiamenti della struttura della società italiana che registra un andamento (fortunatamente favorevole) rispetto all’aspettativa di vita. In secondo luogo ci piace ricordare all’Ocse che il contributo versato all’Istituto di Previdenza per le pensioni comprende già in origine la prestazione per i superstiti e non è un caso che la normativa sia indicata secondo l’acronimo IVS dove la “S” sta per l’appunto per “superstiti. In terzo luogo, per effetto della legge Dini del 1995 l’importo delle pensioni di reversibilità in Italia è condizionato dal reddito, per cui più alto è il reddito del coniuge superstite meno questi prende per la reversibilità e il taglio è molto rilevante. Infatti per un reddito oltre 3 volte il trattamento minimo (circa 19.800 euro lordi) il taglio dell’assegno è del 25%, oltre 4 volte il taglio è del 40%, e oltre le 5 volte la riduzione raggiunge il 50%. Inoltre, se la pensione ai superstiti è calcolata con il metodo contributivo non c’è alcun diritto all’integrazione al trattamento minimo di pensione. – Ha dichiarato il Segretario Confederale Ignazio Ganga commentando le notizie stampa sullo studio dell’Ocse -. Il fatto che il Italia le pensioni di reversibilità siano particolarmente numerose evidentemente dipende dal positivo andamento dell’aspettativa di vita della popolazione e in particolare delle donne ed è assurdo che si possa insinuare, come sembra fare lo studio dell’Ocse, che questo rappresenti un problema, o peggio, si tenti di mettere l’uno contro l’altro le condizioni reddituali dei single rispetto a quelle delle famiglie. Non si capisce come il tema dell’aspettativa di vita venga visto favorevolmente dall’OCSE per prolungare nel tempo l’età pensionabile,mentre diventa un problema quando questa gisce in termini redistributivi”. “ln Italia e non solo- conclude Ganga- c’è in generale un enorme problema di redistribuzione della ricchezza che dipende dalle scelte e dalla storture di un modello economico che sta mostrando la corda e non si può, neanche con analisi apparentemente neutrali, scaricare la responsabilità su prestazioni sociali come le pensioni di reversibilità”.

 

Related Post