Policlinico Palermo, lavoratori in stato di agitazione, Cisl “azienda nel degrado”

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Il mancato pagamento delle ore di lavoro straordinario del personale del servizio trasporto materiale biologico , la mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali e della cosiddetta progressione di carriera, l’assenza di iniziative di formazione specialistica , la mancata riorganizzazione degli uffici e dei servizi, la mancata applicazione delle più elementari norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con una conseguente emergenza igienicosanitaria addebitabile alla carenza di personale addetto alla sanificazione. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto le Rsu dell’azienda ospedaliera Universitaria Policlinico di Palermo a proclamare lo stato di agitazione di tutti al quale hanno aderito la Flc Cgil, Cisl Università e lo Snals. “Ribadiamo la richiesta di un tavolo per avviare un dialogo costruttivo – spiega Maurizio Ippolito segretario Cisl università Palermo Trapani – la proclamazione dello stato di agitazione dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, come il degrado delle relazioni sindacali, abbia raggiunto valori insopportabili per tutti gli operatori del Policlinico. Nonostante il grande senso di responsabilità dei lavoratori che operano in totale assenza di una riorganizzazione funzionale, il degrado è sotto gli occhi di tutti gli utenti sia che essi siano pazienti o studenti. Se a tutto ciò aggiungiamo le mancati applicazioni contrattuali condite dalla totale assenza di informazione dovuta che, non permette di monitorare la spesa sostenuta per il personale gli incarichi e consulenze esterne, il quadro risulta alquanto desolante”. Ippolito conclude “Sosteniamo lo stato di agitazione delle Rsu, per dimostrare ancora una volta,[Marker] come le denunce fatte da noi nei mesi scorsi era basate su evidenze inconfutabili, tanto da essere costretti ad avviare anche denunce giudiziarie per attività antisindacale”.

 

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