Vertenze call center, Cisl “si diano risposte certe ai lavoratori esasperati”

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“Dopo mesi di attesa non si possono chiedere ai lavoratori ulteriori sacrifici, così abbiamo deciso di non firmare l’accordo per la cig in deroga con l’Azienda che non può garantire il pagamento di tutti gli arretrati entro il 31 gennaio e nemmeno, ci ha fatto sapere, criteri equi per la cassa integrazione, cosi come abbiamo chiesto su mandato dell’assemblea dei lavoratori”. Cosi Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Roberto Giannotta Responsabile telecomunicazioni Fistel, spiegano il no all’accordo sulla prosecuzione della cassa integrazione in deroga, da gennaio a maggio per i 375 dipendenti del call center 4U, deciso stamani dai sindacati al tavolo che si è tenuto all’Ufficio provinciale del lavoro. “Dopo tre mesi non si può chiedere ai lavoratori di attendere fino a fine mese solo per lo stipendio di novembre e al 10 febbraio per il pagamento della tredicesima e dello stipendio di dicembre, l’Azienda paghi le somme attese e non faccia subire ai dipendenti i ritardi dei pagamenti dei contratti di solidarietà 2013 da parte dell’Inps e l’attesa di anticipi di fatture da parte di Wind”. Lunedì nuove assemblee nel corso delle quali saranno stabilite le nuove forme di protesta, e martedì mattina 20 gennaio , il sit in alle ore 10 davanti la sede dell’assessorato comunale Attività produttive in via Ugo La Malfa, in occasione del tavolo convocato dall’assessore Marano. “E’ l’ennesima vertenza del mondo dei call center che mostra quanto la mancanza di regole certe non fa altro che calpestare – afferma Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – i diritti dei lavoratori. Si regolamenti il settore che non può continuare ad essere sottoposto all’improvvisazione, Palermo non può permettersi questo ulteriore costo sociale”. Intanto sul fronte della vertenza Almaviva si apre un piccolo spiraglio. La Wind infatti, committente dell’azienda che a Palermo ha annunciato per quest’anno 3 mila esuberi, potrebbe far slittare di tre mesi, la scadenza della commessa prevista a marzo. Il prossimo tavolo a Roma si terrà il 23 gennaio. “Tre mesi non sono tantissimi – concludono Assisi e De Luca – ma faremo di tutto per salvare i posti di lavoro al tavolo delle trattative”.

 

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