Lavoro, giovani, pensioni, le disuguaglianze economiche, sociali e il futuro dei giovani. Furlan apre la quattro giorni del congresso Cisl

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Lavoro, la ricerca, le infrastrutture, la formazione, i rinnovi dei contratti,il futuro dei giovani, l’appello all’approvazione dello Ius Soli, le disuguaglianze sociali ed economiche ancora troppo evidenti. Sono solo alcuni dei punti toccati dalla relazione di apertura della segretaria generale Annamaria Furlan al Congresso nazionale della Cisl che ha preso il via questo pomeriggio davanti ai 55.619 delegati . “Le diseguaglianze sono il risultato di un modello di crescita sperequato, ma le diseguaglianze che colpiscono i giovani ne estremizzano le degenerazioni, perché abbattono ulteriormente ogni prospettiva di crescita. Un Paese che dissipa i suoi giovani perde sé stesso” sono state le parole della segretaria generale della Cisl. “La strategia per affrontare una tale emergenza non può che essere sistemica: dalla ripresa di un ciclo lungo e stabile di crescita elevata, con tutte le politiche che contribuiscono a sostenerlo – sottolinea – creando equità e coesione sociale, dagli investimenti, alle politiche redistributive, alla priorità della riforma fiscale, al reddito di inclusione, al sostegno alla natalità, alle stesse politiche migratorie, al cambiamento dei modelli interpretativi e delle unità di misura del benessere collettivo. Sono, tuttavia, profondamente convinta – aggiunge Furlan – che l’attenzione che dedichiamo ai giovani, le nostre proposte, le nostre iniziative abbiano bisogno di un profondo ascolto delle loro voci dirette, delle loro culture, delle loro sensibilita’, delle loro visioni”. Preoccupano le grandi incertezze di un sistema politico “che da troppe parti è orientato a ridimensionare il ruolo delle rappresentanze dei lavoratori e delle imprese, incurante dei rischi di conflittualità sociale alimentati dalle crescenti diseguaglianze”. “Va però affrontato un problema: la moltiplicazione dei contratti e la frammentazione sindacale delle sigle, in particolare delle associazioni d’impresa – avverte – è giunta a livello di guardia. Come abbiamo più volte segnalato, la disarticolazione delle rappresentanze apre la strada al possibile intervento politico-legislativo orientato e deciso discrezionalmente dalla politica. Non possiamo essere testimoni passivi di una partita nella quale dobbiamo, invece, essere protagonisti utilizzando al meglio le nostre competenze e la strumentazione. Il nostro punto di forza – sottolinea Furlan – sono i contratti aziendali, territoriali, nazionali, l’insieme di pattuizioni sociali a livello locale, la bilateralità e gli accordi interconfederali”. Poi il tema della rappresentanza. “Per rendere ancora più incisiva e diffusa la tutela, dobbiamo chiarire la questione della rappresentanza, definendo la contrattazione come esplicita condizione e limite dell’intervento legislativo. In questo senso auspichiamo una cornice che fissi requisiti minimi per esplicitare l’esercizio della pattuizione di tutte le parti. In caso contrario saremmo al Far West, con chi si autodefinisce sindacato dei lavoratori un giorno e il giorno dopo sindacato dei datori di lavoro”. Al centro anche le riforme “siamo il Paese delle continue riforme del lavoro incomplete per mancanza dei decreti attuativi – afferma Furlan – dei regolamenti, della modulistica, del complesso corollario tecnico-burocratico. Meno norme e più politiche per il lavoro:ovvero bisogna progettare interventi pubblici e delle parti sociali per dare gambe alle leggi, ma soprattutto per accompagnarle con quegli strumenti di indirizzo e di sostegno senza i quali le norme si riducono a inutile produzione cartacea” . Un’altra disuguaglianza che si accentua sempre più secondo la Cisl “e che non possiamo tacere è quella rappresentata dal Mezzogiorno. Come abbiamo sempre detto, e non lo affermiamo solo noi dalla crisi si esce tutti insieme. La divaricazione tra Nord e Sud, oltre ad impedire una vera crescita del Paese, rischia di minare maggiormente la coesione sociale. Inoltre la criminalità, le mafie e la corruzione, ormai diffuse in tutto il nostro territorio, si battono con la crescita e la partecipazione. Non dobbiamo dimenticare che il nostro Sud ha enormi potenzialità economiche, culturali e sociali ancora tutte da esprimere e da mettere a frutto e su questo possiamo e dobbiamo puntare”. Poi il fisco. “L’evasione fiscale, che il Ministero dell’Economia stima prudenzialmente in 110 miliardi di euro annui, resta enorme, mentre i lavoratori, nonostante il lavoro, e i pensionati, nonostante abbiano alle spalle una vita di lavoro, non sono affatto al riparo dal rischio povertà. Basterebbero questi semplici, incontestabili dati per giustificare una radicale riforma fiscale in funzione redistributiva a favore delle aree sociali medie e basse, condivisa con le Rappresentanze sindacali dei lavoratori e dei pensionati, che sono, ma troppo spesso lo si dimentica, i contribuenti stabili di gran lunga maggioritari al bilancio del Paese”. “Una riforma fiscale che, nel quadro attuale di finanza pubblica, resta una sfida estremamente complessa ma doverosa, possibile e necessaria. Si può cominciare assumendo come criterio guida la distanza che ci separa dagli altri Paesi europei”, avverte Furlan. “A chi è convinto che nella complessità delle società moderne la partecipazione democratica non sia più possibile e che l’unica alternativa sia la rete, riservandosi, all’occorrenza, di bocciarne i risultati se non gli sono graditi, facciamo un invito: partecipate ai congressi della Cisl, sarà un’esperienza rigenerativa e sicuramente istruttiva”. ” È tempo di passare dal tutelare il lavoratore nel suo posto di lavoro a tutelare il lavoratore in quanto soggetto sociale” sottolinea Furlan ricordando la peculiarità del suo sindacato “ancorato alla verità dei suoi valori etici e politici, alla verità della sua rappresentanza sociale e, -sottolinea- ciò che più conta, alla verità della sua testimonianza nell’impegno quotidiano”. Ed è per queste motivazioni che comprendere e condividere il cammino fin qui fatto sono punti fondamentali da cui partire per definire gli obiettivi e il percorso del prossimo quadriennio.
Ma sintesi e condivisione restano gli strumenti attraverso i quali durante questo congresso verra’ tracciato il futuro cammino dello Cisl. Sintesi dei contributi delle migliaia di delegati e di iscritti che hanno partecipato ai congressi e condivisione “che -per Furlan- può nascere solo dalla combinazione tra militanza, passione, intelligenza collettiva, che fanno della rappresentanza sindacale un esercizio di democrazia reale”. “La stretta connessione tra persona e lavoro, il nostro slogan, ha in sé un esplicito richiamo storico alle radici cristiane della nostra società e ci attribuisce una responsabilità specifica nel sistema di relazioni economiche e politiche, dalle quali dipende il nostro futuro, non meno di quello europeo. Il richiamo al valore etico, alla centralità della persona – categoria su cui ruota tutto il nostro Statuto – ci aiuta a ripensare, costantemente, al ruolo che abbiamo di soggetto sociale autonomo nei processi di trasformazione. Ci fa partecipi di quel continuo cambiamento che caratterizza la nostra società, ci spinge e ci orienta ad andare oltre la semplice difesa dell’esistente”. “I leader della Cisl sono ogni rappresentante che nei luoghi di lavoro ascolta le esigenze dei lavoratori, ogni delegato, ogni attivista Pensionato che apre le nostre sedi per ascoltare le esigenze della Persona. Viva La Cisl” conclude Furlan.
La Relazione
Sintesi Relazione Furlan

 

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