Rifiuti, Cisl e Fit “si proceda con riforma, altro stop inaccettabile”

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“Un terzo nulla di fatto sulla riforma dei rifiuti sarebbe vergognoso e inaccettabile”. Così Cisl e Fit siciliane in vista della riunione della Giunta regionale di domani, che dovrebbe discutere del Ddl di riorganizzazione del settore. Cisl e Fit puntano il dito contro la “lentezza da lumaca del governo Crocetta” tanto più, rilevano, che l’impegno con Roma fissava al 15 giugno la data per il varo da parte della Giunta regionale. La questione rifiuti, denuncia il sindacato, avvelena il quotidiano dei siciliani; ipoteca l’immagine della regione all’estero; zavorra l’industria del turismo, una delle poche che ha reali chance. Rischia di riverberarsi sui siciliani in termini di costi sociali e tassa più alta. E lascia la Sicilia al palo – con le parole dei segretari Mimmo Milazzo e Amedeo Benigno – sul fronte della valorizzazione energetica degli scarti. Una prospettiva che altrove genera ricchezza, come nei Paesi scandinavi, in Sicilia resta totalmente inesistente”. Cisl e Fit ricordano che, dopo la Giunta, sarà la volta della Commissione competente all’Ars e poi dell’Aula. È per questo, scrivono, che “la lentezza del governo rischia di mandare tutto alle calende greche, alla faccia di accordi romani che sulla carta fissano i tempi”. Entro settembre, ad esempio, per aggiornare il vecchio piano regionale di settore. “Ma c’è di mezzo la pausa di agosto”, osservano Milazzo e Benigno sottolineando che l’emergenza è alle stelle: le discariche esplodono; alcuni sindaci, come nel caso di Castellammare del Golfo, invitano cittadini e turisti a tenere a casa la spazzatura. E l’invio dei rifiuti in altre regioni o all’estero, finisce con l’apparire come la soluzione”. Per Milazzo e Benigno, “la risposta vera è quella che non mette toppe. Anzi, che guarda lontano attraverso il varo della riforma. Entro domani ci auguriamo in Giunta”, insistono i due sindacalisti. Rimarcando che l’accordo con Roma stabilisce che prima di novembre siano emanati i bandi di gara per la costruzione dei termovalorizzatori. “Sempre che – aggiunge sconsolato il sindacato – anche questo non sia un termine destinato a restare solo sulla carta”.

 

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