E’ stato rinnovato l’accordo territoriale relativo ai contratti di locazione a canone concordato per il comune di Capaci. Dopo quasi 20 anni dall’ultima sigla, la città si è dotata di uno strumento utile a intervenire sul mercato delle locazioni in una ottica di tutela e sostegno alle famiglie attraverso canoni calmierati e semplificazioni burocratiche. A siglare l’accordo sono state le associazioni dei proprietari (Appc, Asppi, A.P.E. Confedilizia, Uppi, Federcasa, Confabitare , Casa Mia, UnionCasa) e degli inquilini, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini e Ania. “Praticamente tutte le anime rappresentative del mondo dei proprietari e degli inquilini hanno condiviso una intesa che è il miglior viatico per un percorso che dovrà inevitabilmente vederci coinvolti nell’affermazione di una strategia strutturata rivolta alle esigenze dell’abitare, dignitoso e per tutti e non solo a Capaci”, spiega il segretario generale Sicet Palermo Trapani e Sicilia Fabio Salici. “In un contesto sociale che affronta quotidianamente le criticità indotte anche dalla contiguità con una metropoli come Palermo, il rinnovo dell’accordo territoriale rappresenta infatti una occasione per iniziare a ricostruire una base minima di welfare abitativo”. Con il rinnovo dell’accordo di Capaci, l’ultimo risaliva al 2008, si potranno portare avanti sia azioni di contenimento del valore degli affitti a canone concordato sia di semplificazione burocratica e agevolazione fiscale a vantaggio di proprietari e inquilini. Nel nuovo testo sono stati adeguati i valori dei canoni a costi attualizzati, suddividendo il territorio in 4 aree omogenee, con importi dei valori a metro quadrato coerenti con quelli del mercato immobiliare. Inoltre è stata riconosciuta la specificità delle unità abitative con superficie inferiore ai 70 metri quadrati, per le quali è previsto un adeguamento del canone, e sono introdotti criteri di valorizzazione delle unità abitative appartenenti alla classe energetica “A” (nelle diverse declinazioni possibili) ma si è anche indicata una aliquota massima per i canoni da applicare agli “alloggi sociali”. “Tutto questo – continua Salici -, mantenendo le agevolazioni fiscali come cedolare secca al 10%, riduzione dell’Imu, detrazioni fiscali sull’Irpef, per proprietari e inquilini”. Per la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami, “la strada è proprio questa, serve una politica abitativa efficace che deve puntare alla creazione di un welfare abitativo integrato, che tenga conto non solo del tetto sopra la testa, ma anche della qualità delle relazioni, dell’accesso ai servizi, della possibilità di costruire un progetto di vita. Servono incentivi per la coabitazione intergenerazionale, che unisca giovani e anziani in progetti di mutuo aiuto, e per portare avanti questi progetti bisogna lavorare insieme”.
