Formazione, Cisl “basta rinvii, subito azioni concrete per salvare il settore, o sarà mobilitazione”

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“Non è più tempo di rinvii chiediamo azioni concrete subito per rilanciare il settore della Formazione professionale in Sicilia”. Ad affermarlo è Giovanni Migliore Responsabile Formazione Cisl Scuola Sicilia che ribadisce così le richieste del sindacato al governo regionale. “All’assessore Marziano chiediamo dunque di non perdere ulteriore tempo, pubblicare la graduatoria definitiva dell’Avviso 8 con i 136 milioni di euro previsti per consentire lo sblocco delle attività formative erogando il servizio all’utenza, ormai ferma da troppo tempo”. “E’ necessario inoltre utilizzare tutti i fondi disponibili per impegnare il personale iscritto all’albo senza nuove ulteriori assunzioni – spiega Migliore – , sbloccare le attività del’Obbligo formativo che anche quest’anno non sono allineate a quelle della scuola, garantendo così ai minori in obbligo, che vivono spesso in realtà disagiate e con rischio di dispersione scolatica, pari diritto degli altri ragazzi, dando loro la possibilità di formarsi per il mondo del lavoro”. La Cisl Scuola sollecita inoltre “un tavolo di confronto nazionale con il Ministero del Lavoro per affrontare gli esodi del personale e garantire adeguate soluzioni per tutti quei lavoratori che non troveranno occupazione nei piani formativi, questa è una vera e propria emergenza sociale. All’assessore al Lavoro Micciché sollecitiamo l’avvio delle attività delle politiche attive del lavoro per le quali la giunta ha stanziato 85 milioni di euro, erogando cosi un altro servizio essenziale per i siciliani e garantendo i livelli occupazionlai degli operatori degli ex sportelli”. “Si faccia tutto e presto – concludono Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia e Francesca Bellia segretario Cisl Scuola Sicilia – , non sono più ammessi ulteriori ritardi e non ci sono alibi, vista la disponibilità economica, l’esigenza immediata dei servizi e la continua crisi di migliaia di lavoratori in attesa di risposte e che vivono ormai nel disagio continuo. Senza azioni concrete e immediate torneremo a mobilitarci per la tutela degli 8 mila posti di lavoro e per la garanzia di servizi essenziali come sono quelli delle politiche del mercato del lavoro soprattutto in una regione così massacrata dalla crisi e dalla povertà”.

 

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