Lavoro, Cisl “allarme Cnel condivisibile, prorogare blocco licenziamenti, indennità e Cig covid. Serve un vero piano di politiche attive”

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“L’allarme del Cnel sulle condizioni dell’occupazione e del mercato del lavoro è del tutto condivisibile: l’emergenza sanitaria si è innestata su precedenti debolezze della nostra economia e il suo perdurare rischia di produrre una situazione socialmente insostenibile. Per questo la Cisl ritiene indispensabile una proroga del blocco dei licenziamenti, delle indennità e cassa integrazione e Covid per tutte le aziende in difficoltà e le categorie di lavoratori e tipologie contrattuali, con un secco ‘no’ a soluzioni selettive”. Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, commentando il Rapporto sul mercato del lavoro presentato oggi dal Cnel.
“Senza, poi, un forte investimento su misure di politica attiva del lavoro – aggiunge il sindacalista – le centinaia di migliaia di persone oggi in cassa integrazione rischiano, prima o poi, almeno in parte significativa, di cadere nella disoccupazione, con effetti sociali ed economici drammatici. Le risorse in legge di bilancio sono davvero esigue, vanno aumentate e va portato a termine il piano di rafforzamento dei centri per l’impiego: l’assegno di ricollocazione o il nuovo programma GOL servono a poco senza strutture che li facciano funzionare”.
“L’altra priorità – incalza Sbarra – è il potenziamento degli ammortizzatori a regime su criteri di universalità. Questo però non significa smantellare un sistema articolato, che risponde alle specificità dei diversi settori produttivi e delle diverse dimensioni aziendali. Dobbiamo estendere le tutele esistenti a chi è escluso, non rifare ogni volta tutto daccapo”. “Infine – sottolinea ancora il numero due Cisl – va avviato un grande piano nazionale per la formazione e la crescita delle competenze, soprattutto digitali, e un rilancio quantitativo e qualitativo degli investimenti pubblici e privati su infrastrutture materiali, digitali e sociali; assi di collegamento stradali e ferroviari, portuali e aeroportuali; sanità e pubblica amministrazione; rilancio del Mezzogiorno e messa in sicurezza del territorio; sostegno alla non autosufficienza e politiche sociali”.
“Le tre direttrici fondamentali, indicate da Next Generation EU, su cui orientare gli interventi, devono essere quelli della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica, dell’inclusione sociale. E’ a partire da queste tre dimensioni che occorre costruire un Patto Sociale, sul quale determinare le dinamiche della crescita e dello sviluppo, del lavoro e dell’integrazione nei prossimi anni”, conclude Sbarra

 

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