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Lavoro, il Segretario generale aggiunto Cisl Sbarra su dati Istat “no a facili ottimismi, quadro resta grave e invoca investimenti”

 

“È sicuramente una buona notizia il fatto che nel secondo trimestre si siano registrati 130mila occupati in più ed un leggerissimo calo della disoccupazione ma attenzione a non farsi tentare da facili ottimismi: la salute complessiva del mercato del lavoro italiano resta grave sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Lo dimostrano la riduzione degli occupati a luglio, il rallentamento della ripresa delle assunzioni e delle unità di ore lavorate, l’impennata del part-time involontario e l’aumento degli inattivi. Va poi affrontato il tema Mezzogiorno, che per il terzo trimestre consecutivo perde terreno sull’occupazione e dove tutte le criticità sociali, economiche e produttive si presentano moltiplicate”. Lo afferma Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl, commentando i dati Istat sul lavoro. “Il quadro complessivo resta molto preoccupante e non ammette cure palliative: servono investimenti veri che estendano e qualifichino il lavoro. Va sbloccata la partita delle infrastrutture materiali e immateriali, promossa l’innovazione e la giusta transizione all’economia digitale, valorizzato il dinamismo generativo della contrattazione, rilanciati i temi della formazione, delle competenze e della riqualificazione professionale. E poi bisogna dare risposte agli oltre 3 milioni di working poors, che pur avendo un impiego non arrivano a fine mese, e ai 250 mila lavoratori coinvolti in scenari di crisi, che invocano una governance di alto profilo al Mise e immediate misure di tutela attiva e passiva. Tutto questo deve entrare immediatamente nell’agenda del nuovo governo. Bisogna aprire una fase nuova, operando insieme alle Parti sociali sui temi che riguardano crescita , sviluppo, lavoro e riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati per evitare i madornali errori commessi dal precedente Esecutivo.