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Trasporti, esplodono tante emergenze, Fit Cisl “incalzeremo le istituzioni”

 

La Sicilia spezzata in due dopo il crollo sulla A19, con i tempi per la realizzazione dei lavori troppo lunghi, i collegamenti marittimi con le isole a rischio con grossi danni per il turismo e l’economia in vista della stagione più impegnativa, la rete ferroviaria da sistemare e i treni da potenziare con nuovo materiale rotabile, la necessaria riforma del trasporto pubblico locale ormai in crisi, l’allarme sociale e sanitario che potrebbe esplodere sulla vertenza rifiuti in Sicilia, con 11 mila lavoratori a rischio. Con questi temi cardine dell’emergenza Trasporti e Ambiente in Sicilia, la Fit Cisl Sicilia rilancia nel corso dei lavori del consiglio generale che si è svolto stamani nella sede del sindacato a Palermo, le vertenze del settore con richieste di incontri, mobilitazioni e scioperi, come quello che si terrà presto nel settore dei rifiuti. “Non possiamo che pressare le istituzioni come abbiamo sempre fatto e ancora di più – spiega Amedeo Benigno segretario generale Fit Cisl Sicilia – perché l’emergenza del viadotto crollato sulla A19, ha confermato le grandi falle di tutto il sistema trasporti nella nostra Isola, dalle scarse opere di manutenzione delle strade, alla necessità di aumentare il materiale rotabile delle Ferrovie , alla soluzione che deve essere presto individuata sul problema del collegamento marittimo con le isole, dopo che la gara è andata deserta. Si prepara una calda stagione sul fronte dei trasporti, chiediamo alla Regione di convocare tavoli specifici su ogni emergenza, bisogna fare presto”. Sul fronte autostradale e stradale, spiegano dal sindacato, negli ultimi 8 anni i fondi per la manutenzione ordinaria delle reti autostradali e stradali, si sono ridotti da 60 a 20 milioni di euro, compresi gli interventi sugli impianti di illuminazione. “Troppo pochi – spiegano dal sindacato – , se con il tempo, con frequenza ordinaria fossero stati realizzati interventi sulla statale 120, i disagi dopo il crollo del viadotto sarebbero stati ridotti grazie all’esistenza di una adeguata via secondaria”. Sulle ferrovie annunciati nuovi fondi “per il materiale rotabile, per adesso molti mezzi vengono spostati sulla Palermo-Catania per via della chiusura della Palermo-Punta Raisi, ma le Ferrovie devono provvedere presto al potenziamento del parco rotabile soprattutto dopo l’aumento dei posti sui treni da 2100 a 4 mila”. Sulla rete ferroviaria “servono fondi per i lavori ormai urgenti per intervenire sulla chiusura della tratta di Alcamo direzione Trapani, bloccata da troppo tempo”. Fra le priorità, il trasporto pubblico locale “in crisi – aggiunge Benigno – ancor più dopo il crollo del viadotto, sollecitiamo da tempo una riforma di tutto il sistema” e i collegamenti complementari per Ustica, Pantelleria, Linosa messi in difficoltà con la riduzione delle corse, dopo la seconda deserta. Il sindacato ribadisce “bisogna rilanciare anche i sistemi aeroportuali e portualei, mettere in collegamento gli aeroporti siciliani fra di loro e pensare ad una logica di trasporti integrata fra gomma, ferrovie e marittimi”. Rischia di esplodere anche la vertenza rifiuti in tutta la Sicilia, con 11 mila posti a rischio. “Bisogna dare certezze ai lavoratori – ribadisce Benigno – il 30 giugno data di scadenza della proroga degli Ato è troppo vicino, e il rischio che il sistema cada nel caos è sempre più concreto, la Regione metta ordine, altrimenti sarà emergenza in tutta la Sicilia. Per questo siamo pronti ad indire presto lo sciopero regionale del settore”.
“E’assurdo che ancora in Sicilia manchi un piano regionale dei trasporti – commenta Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia – e il contratto di servizio fra Regione e Ferrovie tutto ciò impedisce una reale programmazione che possa portare ad una integrazione fra il trasporto ferroviario e su strada. I nostri aeroporti non sono collegati fra di loro, la rete stradale è in pessime condizioni, come si può pensare di rilanciare il turismo, l’economia – aggiunge Milazzo – se non si parte dalle infrastrutture e dall’industria. Come si può pensare di favorire l’arrivo di nuovi investitori, senza una forte sburocratizzazione e un utilizzo più rapido ed efficace dei fondi privati, pubblici e soprattutto quelli europei, che altrimenti vengono spesi altrove”.
A concludere il segretario nazionale Fit Cisl Giovanni Luciano, “in Sicilia si parla da troppo tempo di emergenza, e quando accade una cosa grave come quella del crollo del viadotto sulla rete autostradale i nodi vengono al pettine. Le istituzioni locali devono comprendere, una volta e per tutte, che la chiave per evitare queste emergenze è utilizzare i fondi a disposizione per le manutenzioni e gli interventi ordinari, senza attendere l’emergenza. Dal governo nazionale servono investimenti, bisognerebbe riporre al centro dell’attenzione una questione meridionale, presseremo per una reale programmazione nel settore dei trasporti per evitare che si spendano risorse solo in urgenza ed emergenza. Noi incalzeremo le istituzioni a tutti i livelli come facciamo da anni” conclude Luciano.