Palermo: sala Bingo sequestrata, impegno per gli stipendi

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Incontro in Prefettura a Palermo sulla sala Bingo Las Vegas tra il prefetto Francesca Cannizzo, il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto, i segretari generali confederali di Cgil e Cisl, Maurizio Calà e Mimmo Milazzo e l’amministratore giudiziario Elio Collovà. “Le organizzazioni sindacali hanno confermato il pieno sostegno al Tribunale e alla dottoressa Saguto, per il lavoro estremamente importante svolto nella gestione dei beni e delle aziende sequestrate, e ribadito la loro solidarietà alla luce degli atti intimidatori denunciati qualche settimane fa dallo stesso presidente”, dichiarano Calà e Milazzo. Nel corso dell’incontro è stata presa in esame la vertenza sulla gestione della sala Bingo Las Vegas, sequestrata al boss Nino Rotolo, dove i 35 lavoratori rimasti (all’inizio erano 83), da 7 mesi non percepiscono retribuzione. Cgil e Cisl hanno ribadito la necessità che ai lavoratori vengano garantiti gli stipendi e che si definisca il processo di affitto del ramo di azienda, così come stabilito dallo stesso Tribunale che aveva deciso a febbraio di quest’anno di cederla alla società Solfin dell’imprenditore Giuseppe Forello, passaggio che a tutt’oggi non si è potuto concretizzare.
Una ragione ha finora impedito la cessione: l’imprenditore Forello ha chiesto la gestione complessiva della struttura che al momento risulta invece parzialmente occupata da un’altra società, a cui alcuni mesi fa è scaduto il contratto che non è stato rescisso ma rinnovato. “Ci troviamo in una situazione di stallo. L’impegno preso dal presidente Saguto è di intervenire perché si arrivi a una gestione complessiva del Bingo da parte dell’imprenditore Forello che aveva da tempo espresso volontà di rilevarlo. Il prefetto e il presidente Saguto hanno chiesto all’amministratore giudiziario di versare i primi acconti ai lavoratori per metterli in condizione di andare a lavorare. La vertenza è delicata. Non ci possiamo permettere di fare chiudere un’azienda sequestrata alla mafia. Sarebbe una sconfitta per tutti. Ringraziamo il Prefetto e la Presidente del Tribunale che con particolare sensibilità stanno facendo di tutto, oltre le loro stesse competenze, per evitare che chiuda il Bingo o possa ritornare nelle mani della mafia”.
A margine dell’incontro è stata esaminata anche la vertenza del centro Olimpo, di cui la proprietà degli immobili, della Romana costruzioni, rientra nella gestione dell’amministratore giudiziario Elio Collovà. “Il presidente Saguto — spiegano Calà e Milazzo — raccogliendo una richiesta del sindacato e dei lavoratori ha chiesto formalmente all’amministratore di ritirare la procedura di sfratto nei confronti di un’altra società in amministrazione giudiziaria, la K&K, che gestisce i lavoratori del centro Olimpo, ritenendo inopportuno intervenire con uno sfratto su un’altra amministrazione giudiziaria, che peraltro gestisce più di un centinaio di lavoratori”.

 

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