Masterplan per il Mezzogiorno, Cisl “riparta con forza confronto sui problemi del Sud”

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“L ‘obiettivo principale del documento sul Mezzogiorno che la Cisl ha firmato oggi con Cgil Uil e Confindustria è quello di rafforzare il dialogo sociale sui vari problemi che riguardano il Sud del paese”. Lo dichiara il Segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina. “Dobbiamo impegnarci tutti per una buona gestione dei fondi europei e dei Masterplan per il Sud finalizzati a migliorare concretamente e strutturalmente la capacità competitiva delle imprese e dei territori, a promuovere ed attrarre investimenti e lavoro. La nuova programmazione dei fondi Europei 2014/2020 rappresenta infatti una straordinaria occasione per ridurre il divario economico e sociale tra il Sud ed il resto del paese e dare un contributo fondamentale alla crescita dell’intera economia nazionale. Ci sono per il Sud 100 miliardi di stanziamenti previsti fino al 2020 e 11 miliardi da spendere nel 2016 di cui 7 destinati al Sud. Non possiamo ripetere l’esperienza della vecchia programmazione 2007/2013. Le Regioni sono riuscite a spendere solo in extremis e con grandi affanni le risorse previste, ma la frammentazione dei progetti e della spesa e la loro prevalente scarsa qualità hanno inciso poco o nulla sulla crescita economica dei territori ed avuto un impatto marginale sull’occupazione. Questa volta non possiamo sbagliare! CGIL CISL UIL e Confindustria sono pronte a fare insieme la loro parte con il Governo e con le Regioni per una più condivisa ed efficace strategia d’investimenti e di rilancio dell’economia meridionale che, per avere successo e di questo è bene che il Premier se ne faccia una ragione, non potrà prescindere al livello nazionale e nei territori dalla collaborazione e dall’impegno attivo delle parti sociali. Adesso bisogna trasferire questa volontà comune delle parti sociali di tutelare e salvaguardare insieme il Mezzogiorno, ai territori ed alle regioni. Infatti ripeteremo questa esperienza di oggi in tutte le regioni del nostro meridione. L’oggetto più importante di osservazione su cui noi vogliamo giocare un maggiore protagonismo è la gestione dei masterplan che sono già partiti e che vedono avviate varie discussioni tra governo e regioni sulle linee di indirizzo e sui progetti concreti da mettere in campo. E sotto questo aspetto noi non vogliamo essere semplici spettatori perchè riteniamo che il Mezzogiorno abbia bisogno del contributo di tutti: nessuno ce la può fare da solo. Quindi sarebbe bene che governo e regioni si aprissero ad un tavolo di confronto con le parti sociali definendo concretamente le cabine di regia dei comitati di consultazione. Questa volta, finalmente, possiamo tutti insieme realizzare un vero progetto sull’ utilizzo degli investimenti che vengono dai fondi europei e da quelli nazionali.

 

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